I fuochi di San Pietro e Paolo

 

Di ALESSANDRO



La notte tra il 29 e il 30 giugno sulle principali vette della Valle d'Aosta vedrete dei puntini rossi: sono i “Fuochi di San Pietro e Paolo”. Ma perché ci sono e come si fanno?
Il perché è di origine pratica: in questi giorni gli insetti infestanti della frutta iniziano la loro attività e per cercare di limitarne la diffusione, si accendevano dei falò nelle vigne in modo che gli insetti venissero attirati dal calore, ma quando si avvicinavano troppo al fuoco venivano bruciati
Un altra ipotesi religiosa: come tutti sappiamo il 21 giugno è il solstizio d’estate e dopo questo giorno le giornate si accorciano. Per esorcizzare le inferiori ore di luce, le popolazioni pagane dell'Europa accendevano, una settimana dopo il 21 giugno i fuochi sui monti e nelle valli come per prolungare il giorno. La tradizione diventò poi cristiana e questo giorno particolare andava a coincidere con la ricorrenza dei Santi Pietro e Paolo, da cui il nome.
L’abitudine si è tramandata sino ad oggi e i fuochi furono portati sulle cime delle montagne più
significative.

Il come è molto semplice: gli escursionisti partono nel tardo pomeriggio e una volta arrivati in cima accendono il fuoco, o con la legna quando la vetta è vicina al bosco, o peggio, con materiali sintetici (benzina e copertoni), ma inquinano! Sinceramente meglio fare un po' più di fatica!

I fuochi vengono accesi verso le 22 e dopo circa un'ora vengono spenti. Il ritorno è molto affascinante perché si svolge alla luce delle frontali!


Le mete più gettonate sono la Becca di Viou sopra Saint Christophe, il Monte Zerbion in Val d'Ayas, la
Becca di Nona e il Mont Emillius sopra Aosta. Queste ultime due sono le più lunghe da raggiungere. 
La prima volta che sono andato a fare i fuochi sono andato sulla Punta di Met sopra Sarre, una meta facilissima e accessibile a tutti.

Quest'anno sarà ancora più difficile fare i fuochi perché i bivacchi, utilizzati per dormire dopo aver acceso i fuochi, non potranno essere utilizzati a causa della pandemia.
Quindi, gambe in spalla se volete provare questa meravigliosa esperienza, o se non potete, occhi puntati sulle cime!


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